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Era il 4 febbraio del 2019 quando Nicola Chiacchio venne rapito da una cellula di terroristi di Al Qaeda: si trovava in Mali, e stava pedalando verso Timbuktu, in direzione del Sahel, una delle tappe del suo viaggio in bicicletta in lungo e in largo per l’Africa.

Oggi Nicola, che è rimasto ostaggio dei terroristi per 20 mesi e che è stato liberato (insieme a padre Pier Luigi Macalli) l’8 ottobre del 2020, sogna di continuare a pedalare in giro per il mondo.

E così ha lanciato una campagna su GoFundMe per ricomprarsi il mezzo, una “fat trike“, che lo aveva accompagnato in tutte le sue avventure fino a quel triste giorno del 2019.

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Nicola Chiacchio, in bici alla scoperta dei deserti

Cicloviaggiatore, appassionato di deserti: Nicola Chiacchio ha iniziato a viaggiare in bicicletta nel 1991, in Italia. L’anno successivo partì per un viaggio in bici in Finlandia.

nicola chiacchio viaggio in bicicletta in africa

Dopo diverse esperienze nel 2018, a 46 anni, è partito da Madrid con la sua fat trike (con tanto di fat trailer) per “perdersi” nei deserti dell’Africa: Spagna, Marocco, West Sahara, Mauritania, Sénégal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Costa d’Avorio, Burkina Faso. Un viaggio stupendo, finito quel 4 febbraio mentre stava pedalando in Mali.

“Sono già 15 mesi che sono in Sudamerica, ora mi trovo in Cile, lavorando per mettere da parte qualcosa, prima di ripartire. Vorrei tornare a pedalare in giro per il mondo“; racconta.

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La campagna su GoFundMe

“Sono stato rapito per 20 mesi. Sono stato rilasciato l’8 ottobre 2020. Ora vorrei fare di nuovo il giro del mondo in bicicletta. Il mio sogno è attraversare in bicicletta i grandi deserti del mondo“, scrive Nicola Chiacchio sulla pagina GoFundMe che ha creato per raccogliere fondi e ricomprarsi un mezzo.

Il sogno di Nicola è quello di ricomprare un mezzo uguale a quello su cui stava pedalando in Africa quando è stato rapito: “Ecco perché ho bisogno di una bici speciale, un quad e tutti gli strumenti per sopravvivere per settimane nel deserto. Avevo qualcosa ma ho perso tutto in Mali. Ecco perché sono qui a perdere aiuto per poter pedalare di nuovo in giro per il mondo“, aggiunge.

Il budget che Nicola ha stimato servirà non solo per comprare la bici (in realtà si tratta di un quad, come precisa lui stesso), che ha un valore di circa 10mila euro, ma anche gli accessori per poter viaggiare.

“Attrezzatura varia, tenda, sacco a pelo, fornelli, camere, satellitare. E finanziare un poco il viaggio, visto che la mia idea è arrivare andare sempre via terra, senza aerei. E eventualmente pagare anche per qualche guida locale per garantire la sicurezza”, chiosa.

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