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Quest’anno abbiamo assistito alle imprese incredibili di Tadej Pogačar: indomabile e inafferrabile, il venticinquenne ciclista sloveno è riuscito nell’impresa titanica di vincere, nella stessa stagione, il Giro d’Italia e il Tour de France. L’ultimo a riuscirci era stato, nell’ormai lontano 1998 Marco Pantani, quando Tadej doveva ancora nascere.

In questo straordinario successo c’è un po’ di Slovenia, un paese che ai giovani sportivi lascia sempre tanto spazio per crescere forti, sani e senza pressioni, respirando aria pulita e ispirandosi a grandi miti come il cestista Dončić, l’arrampicatrice Garnbret e, naturalmente, i giganti del ciclismo mondiale Roglič e Pogačar. Ma c’è sicuramente moltissimo della sua ricchezza naturale e delle sue strade, ampie e curate, a rendere la Slovenia una delle destinazioni d’élite per chi ama viaggiare su due ruote, vediamo quali sono i percorsi più interessanti

I cento anni del Parco Nazionale del Triglav

Ad esempio quest’anno pegne le sue prime 100 candeline il più antico dei 47 parchi naturali della Slovenia, il Parco Nazionale del Triglav, che si estende nel cuore delle Alpi Giulie lungo i confini con Austria e Italia, su una superficie più di 830 km quadri. Con i suoi 2864 m il Triglav è il monte più alto della SLovenia e un simbolo identitario, tanto da essere citato sulla bandiera. Probabilmente è il posto migliore da cui partire per un Tour di Slovenia in bicicletta.

la Slovenia di montagna in MTB: Juliana Bike d’autunno

Quando si sente forte il richiamo dello sterrato e delle ruote “grasse”, dalla Slovenia risponde Juliana Bike: un percorso ad anello di che si spiega su un totale di 290 km che permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie. Quante tappe? Quello dipende dalle gambe, dipende da quanto spesso vi piace fermarvi ad ammirare la natura o a gustare le prelibatezze locali in uno dei ristoranti di questa regione. Ad ogni modo, il percorso suggerito ne prevede sette, in modo da avere la possibilità, in una settimana in sella, di apprezzare ad ogni fermata tutte le meraviglie del Parco Nazionale del Triglav senza fretta.

Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo Vršič, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale.

Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle dell’Isonzo, il fiume smeraldino che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo.

E non vorrete certo lasciarvi scappare il lago di Bled? Tra le destinazioni più ricercate di tutta la Slovenia, è parte di una delle tre tappe d’accesso consigliate prima o dopo la Juliana Bike, quella che conduce sulle rive del lago dalla città medievale di Radovljica.

Juliana Bike, in numeri

Numero consigliato di tappe: 7 + 3 tappe d’accesso

1.Bohinjska Bistrica – Goreljek (32,4 km)
2.Goreljek – Kranjska Gora (65,2 km)
3.Kranjska Gora – Bovec (62,9 km)
4.Bovec – Tolmin (49,3 km)
5.Tolmin – Zakojca (31,1 km)
6.Zakojca – Podbrdo (19,3 km)
7.Podbrdo – Bohinjska Bistrica (29,5 km)

Tappe d’Accesso:
Radovljica – Bled – Gorje
Žirovnica – Jesenice – Mojstrana
Goriška Brda – Tolmin

Lunghezza complessiva: 290 km

Lunghezza media di tappa: 40 km

Dislivello positivo totale: 8.500 m

Dislivello medio per tappa: 1.375 m

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