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Il 1° agosto 2024 è stata una data storica per Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, che hanno completato una straordinaria impresa ciclistica: un viaggio da Venezia a Pechino in bicicletta. Questa avventura, denominata “Marco Polo a pedali”, è stata intrapresa in onore dei 700 anni dalla morte dell’esploratore veneziano Marco Polo. Partiti il 25 aprile 2024 da Venezia, i due ciclisti hanno percorso oltre 10.300 chilometri in 100 giorni, attraversando 13 paesi e documentando il loro viaggio sui social media, tenendo incollati migliaia di follower.

E proprio davanti al Ponte di Marco Polo, alle porte della capitale cinese, Fiorin e Facchinetti, 64 e 67 anni rispettivamente, hanno incontrato la stampa davanti a una folla di curiosi accorsi. Ora i due saranno ricevuti dall’ambasciatore Massimo Ambrosetti che li accoglierà nella sua residenza assieme ai rappresentanti della Municipalità di Pechino.

Il percorso e le sfide

Il loro itinerario ha seguito la storica Via della Seta, offrendo una prospettiva moderna su un percorso millenario. Da Venezia, hanno attraversato 13 paese tra cui i Balcani, la Turchia, l’Iran e l’Asia centrale, fino a giungere alla Cina. Ogni giorno ha rappresentato una sfida diversa, con una media di 125 chilometri pedalati al giorno attraverso paesaggi variopinti e in continua trasformazione. Lungo il percorso, hanno incontrato un’ampia varietà di culture e hanno affrontato condizioni climatiche e geografiche estremamente diverse.

Incontri e scoperte

Uno degli aspetti più memorabili del viaggio è stato l’incontro con le persone. Fiorin ha sottolineato come la generosità e l’ospitalità della gente comune siano stati tra gli elementi più preziosi dell’intera esperienza. “Tutti si sono dimostrati aperti e disponibili ad aiutarci, offrendoci i pasti o semplicemente da bere, data la scarsa disponibilità di acqua potabile, solo per il piacere di farlo,” ha commentato.

Facchinetti ha aggiunto che la loro età, rispettivamente 64 e 67 anni, ha suscitato stupore e ammirazione lungo tutto il percorso, dimostrando che la curiosità e la voglia di scoprire il mondo possono superare qualsiasi barriera anagrafica.

Le sfide della modernità

Il viaggio ha anche messo in luce le sfide moderne della mobilità e della sostenibilità. Nonostante la Cina fosse storicamente il paese delle biciclette, Fiorin e Facchinetti hanno osservato una crescente sostituzione delle biciclette con veicoli elettrici e motocarri. Un episodio particolare ha visto i due ciclisti costretti a ricorrere a un transfer in auto nella provincia autonoma dello Xinjiang, dove l’accesso alle piste ciclabili era interdetto.

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