La passione delle donne per il cicloturismo non smette di crescere: si sono ritrovate in 150 partecipanti per la quarta edizione di MIA Women Ride, il viaggio in bici per sole donne che quest’anno si è svolto da Verona a Bolzano tra il 13 e il 15 settembre scorso. Giunta alla quarta edizione, MIA ha radunato ancora una volta donne unite, libere e consapevoli da tutta Italia e di tutte le età, portando lungo i 200 km divisi in tre tappe da Verona a Bolzano un messaggio chiaro e convinto: le donne in bici ci sono, vogliono esserci e vogliono farlo insieme. Non a caso la partecipazione femminile agli eventi ciclistici è in costante crescita. Dal 2014 ad oggi la presenza media femminile alle Bike Night Witoor è arrivata al 25%, mentre negli ultimi 10 anni le donne che fanno sport in Italia sono aumentate del 12%.
MIA Women Ride è un progetto ideato da Cicliste per Caso, Witoor, AIDA e FIAB che si rivolge a tutte le cicliste: a quelle che già scendono per discese sterrate e dormono sotto le stelle, e anche a quelle che invece non sono ancora mai partite, ma hanno una voglia matta di sentirsi libere e mettersi alla prova. MIA è gioia, condivisione, avventura. E così è stato nei 200 km divisi in tre giorni tra Veneto, Trentino e Südtirol. Alla partenza, a Castelvecchio, a Verona, si sono ritrovate mamme con figlie, ciclo-viaggiatrici reduci da viaggi intercontinentali, studentesse alle prese per la prima volta su distanze lunghe, socie FIAB, donne di tutte le età, dai 12 ai 79 anni.
Un percorso perfetto
Il percorso, interamente su piste ciclabili, ha voluto sostenere la mobilità sostenibile grazie al partner di MIA, la ciclovia AIDA, il progetto FIAB che unisce le città del Nord Italia con un tracciato – e quasi completamente segnalato – che unisce Moncenisio a Trieste. Per la quarta edizione MIA si è spostata verso le Alpi, lasciando l’AIDA dopo le prime tre edizioni ma rimanendo sempre su ciclovie.
La prima tappa di MIA, da Verona ad Avio, venerdì 13 settembre, ha portato le cicliste lungo l’Adige, attraversando la suggestiva chiusa di Cearino, entrando poi in Trentino tra i vigneti, fino all’arrivo nel centro storico di Avio (TN).
Sabato 14 la seconda tappa ha proposto due varianti dopo la partenza in comune dal Castello di Avio: a Mori, infatti, si poteva scegliere di percorrere il tracciato più difficile ma spettacolare, scendendo a Torbole sul Lago di Garda e imboccando poi la ciclabile del Sarca verso Arco e Dro, fino a salire quasi al Bondone a Sopramonte e scendendo a Trento. Nel capoluogo trentino il ‘percorso difficile’ si riuniva all’opzione più facile che si manteneva sull’Adige passando per Rovereto. Poi ancora insieme fino all’arrivo a Mezzocorona (TN).
Domenica 15 ancora salite in direzione di Bolzano, costeggiando il Lago di Caldaro immerse nei vigneti, poi la ciclabile fino al Castel Firmiano e l’arrivo a piazza Walther a Bolzano.
Una comunità in bici
MIA Women Ride è stata come sempre sorprendente, si sono intrecciate storie, confidenze, sorrisi. Ogni ciclista ha incoraggiato le altre, un incrocio di generazioni diverse che ha arricchito tutte le partecipanti: erano presenti infatti un tandem con una ciclista non vedenti, e una madre che pedalava con la figlia. Più che un viaggio, l’incontro di una comunità, in cui ciascuna donna ha interpretato la ride a modo proprio, cantando in salita, aspettandosi in discesa, aiutandosi reciprocamente, sempre unite e coraggiose.
Alla partenza e arrivo di ogni tappa l’accoglienza per tutte le 150 partecipanti, che ha previsto in programma anche momenti di ascolto e non solo legati alla bici: la presentazione dell’ultimo viaggio delle Cicliste per Caso da Bolzano a Oslo; le Ragazze in Tandem, un progetto della ciclista non vedente Giusi Parisi che sta girando l’Italia in bici assieme ad altre amiche in tandem, il viaggio di Fiorenza Baratti dall’Italia a Capo Nord, il talk sulla messa in sella in bici della fisioterapista Paola Paonessa di Bikeitalia LAB.
Un’esperienza di viaggio completa, dal valore fortemente aggregante e segnata dalla volontà delle ciclo-viaggiatrici di costruire una comunità appassionata e motivata di donne che hanno voglia di mettersi in gioco. MIA Women Ride offriva tre modalità diverse di partecipazione: unsupported, supported e supported+hotel, in modo che ognuna si potesse sentire a suo agio e vivere il viaggio secondo le proprie esigenze. Il pacchetto hotel ha registrato il tutto esaurito.
“MIA Women Ride è nata per raccogliere la domanda femminile di cicloturismo sempre più crescente – racconta Simone Dovigo, presidente Witoor –, e dalla visione comune di puntare a un target molto spesso poco presente agli eventi ciclistici. Abbiamo scelto di puntare a un target tutto al femminile per scovare le donne appassionate che hanno bisogno di un’idea forte, stimolante ma allo stesso tempo alla loro portata per scegliere di iniziare a viaggiare da sole o in gruppo”.
“Come progetto AIDA – Fiab Onlus, – spiega Michele Cremonesi, co-fondatore AIDA – siamo davvero soddisfatti dell’evento, perché le partecipanti hanno potuto continuare a sperimentare la bellezza delle ciclovie e l’ospitalità dei territori attraversati: scoprire le bellezze dei paesi e borghi sul percorso fa capire che viaggiare in bici significa creare Comunità, non solo generare indotto: questa è la ricetta FIAB per un cicloturismo che generi “vera” ricchezza per tutti. In questo senso AIDA ha ricevuto tantissimo dalla MIA”.
«Oltre a far parte dell’organizzazione – racconta Silvia Gottardi, ‘Cicliste per Caso’ –, anche quest’anno ci siamo divertite a pedalare, ed è stata un’esperienza bellissima, che ci continua a emozionare. Non solo un itinerario molto bello e vario, quello che ha reso la ride speciale è stata l’atmosfera che si è creata. Nonostante fossimo 150 donne molto diverse sia per età che per esperienza ciclistica abbiamo formato un grande gruppo, unito e compatto pur nel rispetto di tutte le differenze. Mentre pedalavamo abbiamo chiacchierato con tutte, abbiamo cantato, abbiamo cambiato una camera d’aria assieme, ci siamo perse e abbiamo ritrovato la traccia. All’arrivo abbiamo brindato e festeggiato insieme. Abbiamo riso tanto».
«Per tre giorni ci siamo prese la strada – aggiunge Linda Ronzoni, ‘Cicliste per Caso’, per dire a chiare lettere che siamo forti, coraggiose, complici, solidali, belle, divertenti, indipendenti. Per dimostrare che le donne quando sono assieme sono una vera potenza. MIA non si ferma qui… ci vediamo il prossimo anno. Ancora più numerose, ancora più sfolgoranti!».