Sono stati 663.710 i cittadini che hanno potuto beneficiare del Bonus Mobilità, anche detto Bonus Bici, proprio perché usato, nella maggior parte dei casi, per l’acquisto di biciclette e eBike.
Lo ha comunicato il Ministero della Transazione Ecologica, ex Ministero dell’Ambiente. “La seconda finestra di rimborsi si avvia alla conclusione, con gli ultimi bonifici in fase di verifica da parte della Consap e che ha riguardato 104.985 cittadini che hanno acquistato una bici o un monopattino o hanno usufruito dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale”.
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bonus bici, ultimi bonifici in sospeso
Ad oggi sono state elaborate e liquidate tutte le richieste pervenute per un valore complessivo di oltre 31,5 milioni di euro.
Nella seconda fase però, spiega ancora il Mite, rimangono in sospeso gli ultimi 150 bonifici, stornati per un errore di inserimento dei dati, che al momento sono al vaglio della Consap per le necessarie verifiche.
Per quanto riguarda la liquidazione in favore degli esercenti, ad oggi sono state liquidate circa 12.200 fatture pari a oltre 60 milioni di euro.
“Con questi ultimi rimborsi volge a conclusione il Programma sperimentale per la mobilità sostenibile, la misura introdotta dal Ministero della Transizione Ecologica (ex Ministero dell’Ambiente) nel Decreto Rilancio, con l’obiettivo di incentivare la mobilità privata a basso impatto ambientale”, spiega il ministero.
Ricordando che l’iniziativa complessivamente ha favorito l’acquisto di 663.710 biciclette e monopattini sovvenzionati con i 215 milioni di euro previsti dal Programma.
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era stato un calvario
Avevamo raccontato il calvario del Bonus Bici. Centinaia di migliaia di persone avevano denunciato ritardi e problemi tecnici per accedere al portale http://www.buonomobilita.it/.
“Già un minuto prima delle 9 il sito è andato in crash e la piattaforma non dava più risposta. Ci è voluto un quarto d’ora per ripristinare tutto e i più fortunati sono stati ammessi in una sala d’attesa virtuale dove sono centinaia di migliaia in coda per entrare all’area riservata con le credenziali Spid“, riportava l’Ansa, condensando in poche righe l’esperienza negativa di migliaia di utenti.
Il problema principale era stata l’incapacità di alcuni portali di autenticazione della Spid nel reggere l’enorme flusso di traffico: in particolare moltissimi utenti avevano puntato il dito contro le piattaforme di Poste Italiane e InfoCert.