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La Regione Emilia Romagna vince l’edizione 2022 del premio Green Road Award, cioè l’Oscar italiano del Cicloturismo, che va al Grand Tour della Valle del Savio.

Il riconoscimento che da sette anni viene conferito alle “green road” delle Regioni che promuovono le due ruote con servizi mirati al turismo “lento” ha visto al secondo posto le Marche con il percorso Strade di Marca, mentre al terzo posto si classifica la Lombardia con la Ciclabile Valchiavenna

La giuria ha premiato anche la Provincia Autonoma di Trento, già al primo posto lo scorso anno insieme alla Calabria, con una menzione per la Green Road delle Dolomiti, mentre la menzione speciale di Legambiente è assegnata alla Regione Puglia per la Ciclovia dell’Ofanto.

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bici e cicloturismo, binomio di successo

L’Italia è il primo produttore di biciclette in Europa conoltre 3 milioni di pezzi (+7% vs il 2020): di questi ben l’11% è rappresentato da eBike (+25% nel 2021). 

I dati del market watch “Ecosistema della bicicletta edizione 2022”, curato da Banca Ifis, dicono anche che proprio la diffusione dell’eBike ha spinto il cicloturismo, che ha retto meglio la crisi degli ultimi due anni: il 38% degli operatori attivi sul business cicloturistico ha registrato ricavi in crescita o stabili contro il 13% degli altri business turistici e circa il 90% degli operatori prevede un trend positivo anche per il biennio 2022-2023.

Il vero punto di svolta è costituito dalla varietà dell’offerta: non può esserci cicloturismo senza servizi, sempre più richiesti ai tour operator. In Italia sono ormai circa 4.940 gli operatori turistici che hanno un’offerta dedicata al cicloturismo, pari a circa il 38% del totale delle agenzie o tour operator attivi e ben 4.550 alberghi che offrono servizi dedicati alle due ruote.

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l’italia sta diventando il paese del cicloturismo

Nel Belpaese sono circa 4.940 i percorsi adatti al turismo in bicicletta, 90mila km lungo tutta la penisola con una maggiore concentrazione in quattro regioni del Nord Italia: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. 

Si tratta di un mix di percorsi tra ciclopedonali, ciclabili, strade o ciclostrade. Non servono solo ciclabili ociclovie a uso esclusivo – attualmente il 27% del chilometraggio complessivo – ma percorsi comunque adatti alle due ruote di cui l’Italia è ricca, grazie anche al possibile recupero di argini e sedimi ferroviari dismessi: oggi il 36% dei percorsi sono relativi a strade senza o a basso traffico.

Nel complesso il Nord Italia rappresenta quasi la metà delle scelte di soggiorno (49%) dei turisti italiani e stranieri, con il Nord Est a raccogliere oltre il 30% delle richieste dei cicloturisti, grazie alla facilità d’accesso dal Nord Europa e all’ampia offerta di servizi (leader il Trentino Alto-Adige, seguito da Emilia-Romagna, per l’offerta di servizi aggiuntivi superiore alla media nazionale).

Il cicloturismo porta con sé i concetti di sostenibilità, salute e inclusione, attivando circoli virtuosi in grado di valorizzare i territori, e fa parte del trend di riscoperta della bicicletta come mezzo di una nuova mobilità attivando un importante processo economico per il nostro Paese: il ritorno delle produzioni in Europa (+11% i produttori italiani nel solo 2021 e di quasi 3 milioni all’anno la produzione europea di biciclette da reshoring).

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L’oscar del cicloturismo 2022 va al Grand tour della valle del savio

Giunto alla settima edizione, l’Oscar italiano del cicloturismo è andato all’Emilia Romagna e nello specifico al Grand Tour della Valle del Savio.

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Ecco cosa recita la motivazione del premio: un suggestivo percorso permanente di 172 km – in prevalenza asfaltati, su strade non più utilizzate e su argini – lungo i territori attraversati dal fiume Savio.

È un itinerario ad anello, che può essere cominciato e terminato in uno qualsiasi dei sei Comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, ognuno con una sua peculiarità: Cesena con la sua Rocca, l’Abbazia del Monte, il Teatro Bonci e la Biblioteca Malatestiana (“Memoire du Monde” UNESCO), Montiano con suo borgo medievale, Mercato Saraceno con gli edifici in stile liberty, Sarsina con l’Arena Plautina e il Plautus festival, il santuario di San Vicinio e la basilica ultramillenaria, Bagno di Romagna con le sue terme e palazzo Pesarini, Verghereto con l’eremo di Sant’Alberico e il monte Fumaiolo, con le sorgenti del Tevere da un lato e del Savio dall’altro.

Il percorso attraversa anche l’imponente Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio UNESCO, con Sasso Fratino e le faggete, percorrendo in parte il confine geografico tra Emilia Romagna e Toscana.

Ben segnalato e collegato ad altri percorsi e alla rete ferroviaria, il Grand Tour è ricco di servizi per ciclisti e cicloturisti – punti di ricarica pubblici e privati per eBike, segnaletica permanente e pannelli informativi, fontane d’acqua, bike sharing, negozi convenzionati, strutture ricettive, ristoranti, bar e cantine bike friendly con servizio di ciclofficina e cicloguide, trasporto bagagli – tutti riuniti nel Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione.

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Al secondo posto “strade di marca”, progetto di Marche Outdoor

Presentato da “Marche Outdoor”, Strade di Marca è un percorso circolare permanente di 112,7 km – su asfalto, strade a bassa percorrenza, strade sterrate e strade bianche, in parte su argini e lungolago – che coinvolge 5 vallate, la Val di Chienti, la Val Potenza, la Val del Fiastra, la Vallesina e la Val Tenna.

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L’itinerario, percorribile in sicurezza anche a piedi, si snoda toccando i comuni di Cingoli, uno dei Borghi più belli d’Italia, il “Balcone delle Marche” per l’impagabile vista sulle colline degradanti fino al mare, Apiro, incastonato tra il lago di Cingoli e il Monte San Vicino, la città di Treia, anch’essa uno dei Borghi più belli d’Italia e uno dei più antichi delle Marche, Appignano, il paese delle “cocce” (ceramiche) e dei legumi.

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medaglia di bronzo alla lombardia con la ciclabile valchiavenna

La Ciclabile Valchiavenna è un percorso di fondovalle che congiunge il Lago di Como alla Val Bregaglia, sul confine svizzero: parte da Colico (LC) e attraversa i paesi di Dubino, Verceia, Novate, Mezzola, corre lungo il lago di Mezzola e poi lungo il fiume della Mera, lateralmente ai paesi di Samolaco, Gordona e Mese, fino ad attraversare la città di Chiavenna, Bandiera Arancione del TCI e Cittaslow, il cui centro storico risale al XVI secolo, circondato da mura sforzesche, in parte ancora visibili.

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Si prosegue poi per il suggestivo borgo di Piuro – la “Pompei delle Alpi” con gli scavi archeologici, il cinquecentesco Palazzo Vertemate Franchi, le spettacolari cascate dell’Acquafraggia che impressionarono Leonardo da Vinci – e, infine, per Villa di Chiavenna, fino al confine svizzero.

È una ciclabile in sede propria di 42 Km su asfalto (salvo eccezioni, come nella riserva naturale dell’Oasi Pian di Spagna), percorribile anche da pedoni e cavalli e utilizzabile tutto l’anno. Oggi è fra le più interessanti piste ciclabili di continuità, fa parte della rete Bicitalia n.17 “Ciclovia dell’Adda” ed è collegata al Sentiero Valtellina e alla Ciclabile del Lago di Como.

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Numerosi i punti di interscambio con il trasporto pubblico, grazie alle stazioni dei treni lungo la ciclabile e ai pullman con trasporto bici in servizio tra Chiavenna e Splugen e St. Moritz in Svizzera.

Lungo il tragitto si trovano aree di sosta, fontane d’acqua, rent a bike, assistenza, colonnine per la ricarica, numerosi ristoranti e agri-bar per golose soste gastronomiche, una segnaletica verticale tutta nuova.

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LA GREEN ROAD DELLE DOLOMITI SI AGGIUDICA LA MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA

La Green Road delle Dolomiti è un percorso ciclopedonale di 57,7 km, quasi tutto in asfalto, in sede propria o su strade a basso scorrimento, in parte tracciato sul percorso della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, con possibilità di collegamento con gli impianti funiviari.

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Un tratto della Green Road delle Dolomiti (credit: MArco Simonini)

La ciclovia unisce, in un unico intinerario, la Val di Fiemme e la Val di Fassa, due delle valli Trentine con la maggiore vocazione turistica, il regno delle neve che in estate lascia spazio a prati, boschi, fitte foreste di abeti e larici e alle candide rocce di Dolomia.

A fare da cornice sono le maestose Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il ciclista è guidato per tutta la lunghezza del percorso dal torrente Avisio, che nasce direttamente dal ghiacciaio della Marmolada. Il percorso inizia al confine con la provincia di Bolzano, in località S. Lugano e termina in località Penìa, nel Comune di Canazei, e può contare su una grande ricchezza e diversità di attrazioni per i visitatori: mobilità sostenibile in un territorio montano unico, con arte, storia e cultura, turismo, numerosi sport.

Il tracciato è utilizzato anche da pattinatori, skiroll, escursioni a cavallo e altro. Ottimamente segnalata, la ciclovia offre servizi che includono strutture bike friendly, bicigrill, punti attrezzati pic-nic, fontane, noleggio e assistenza bici, personale specializzato presso gli info point. Al rientro (in discesa) possibilità di bus navetta.

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il premio di legambiente alla puglia e alla ciclovia dell’Ofanto

La Ciclovia dell’Ofanto si sviluppa all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, a cavallo tra le province di Foggia e BAT (Barletta Andria Trani).

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Comprende un percorso principale dal Vulture all’Adriatico e una diramazione lungo l’affluente principale, il Locone, che collega la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese: parte dallo scalo ferroviario di Rocchetta Sant’Antonio, passando per le maglie dei borghi rurali della bonifica e – attraversando Candela, Ascoli Satriano, Cerignola, Canosa di Puglia, Barletta (ramo principale 1), Spinazzola, Minervino Murge (variante Locone) – arriva alla foce del fiume, a Santa Margherita di Savoia.

Percorsi ad anello, ideali per organizzare un’uscita giornaliera (ad es. Parco Archeologico di Canne della Battaglia, il Parco delle Cave di Cafiero) e itinerari tematici di più giorni (Dalla Pietra al Sale, La Via dei Normanni, Il Cammino dei Boschi Sacri) completano il tracciato di 142 km, prevalentemente su asfalto e su strade con viabilità promiscua a bassa percorrenza.

La ciclovia incrocia itinerari della rete ciclopedonale nazionale ed europea (EuroVelo 5 nei Monti Dauni, Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese a Spinazzola, Via Francigena al Ponte Romano sull’Ofanto, Ciclovia dei Borbone nei pressi della diga del Locone, Ciclovia Adriatica) e si interconnette con la rete ferroviaria e treni storici.

I servizi bike friendly offerti al cicloturista sono riassunti in una app scaricabile dal sito e comprendono segnaletica di orientamento e dei punti di interesse storico e naturalistico, assistenza bici, cantine e agriturismi bike friendly aperti al pubblico per degustazioni.

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OSCAR DEL CICLOTURISMO, I VINCITORI DELLE PASSATE EDIZIONI

Nelle passate edizioni sono state premiate con il primo posto dell’Oscar Italiano del Cicloturismo: nel 2015, l’Umbria con la ciclovia “Assisi-Spoleto-Norcia”; nel 2016, il Friuli Venezia Giulia con “L’Alpe Adria”; nel 2017, Il Veneto con “La Ciclovia dell’Amicizia”; nel 2018 la Lombardia con “La Ciclovia del Fiume Oglio”; nel 2020, l’Abruzzo che ha vinto con “Bike to Coast”; nel 2021 un inedito ex aequo ha visto salire sul gradino più alto del podio la “Green Road dell’Acqua” della Provincia Autonoma di Trento e la “Ciclovia dei Parchi”, in Calabria.

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