Occorre un po’ di chiarezza, occorre fare dei distinguo, occorre una contrapposizione: cicloturismo e bikepacking non sono la stessa cosa. Una volta per tutte.
Perché all’aumentare degli appassionati dei viaggi in bici, e allo stesso tempo all’aumentare delle proposte (di prodotto e di viaggio) relative al bikepacking, troppe volte si sentono usare i due termini in maniera errata.
LEGGI ANCHE –> MISS GRAPE ROAD: LA LINEA BIKEPACKING PENSATA PER LE BICI DA CORSA
Cicloturismo e bikepacking, ecco le differenze
In entrambi i casi stiamo parlando di viaggi in bicicletta con l’ausilio di borse. Solo che quelle da bikepacking e quelle “classiche” da cicloturismo non sono la stessa cosa: e così anche l’esperienza di viaggio stessa differisce nei due casi.
Qui vi aiutiamo a fare chiarezza.
LEGGI ANCHE –> BIKEPACKING E CAMPEGGIO LIBERO IN ITALIA: DOVE E COME È CONSENTITO
Borse sul portapacchi oppure direttamente sul telaio
La differenza più importante tra questi due stili di viaggio riguarda la collocazione delle borse. Nel caso dell’assetto classico, cioè quello da cicloturismo, le borse si agganciano a dei portapacchi, posteriori e anteriori.
Il bikepacking invece è un’evoluzione dello stile che qui definiamo classico: le borse da bikepacking hanno dimensioni più ridotte e si agganciano direttamente al telaio (tramite lacci o strap), senza dover usare portapacchi o altri supporti.
Nel primo caso le borse ampliano lo spazio occupato dalla bicicletta e può variare la distribuzione dei pesi, andando anche a incidere sul baricentro del mezzo e quindi sulla guidabilità.
Nel caso del bikepacking, le borse sono quasi sempre pensate per “integrarsi” al telaio, “innestarsi” quindi direttamente sul mezzo, senza modificare troppo l’equilibrio e le geometria dello stesso.
LEGGI ANCHE –> DA MILANO A CHIAVARI IN GRAVEL: TRE GIORNI DI PURA GODURIA
Diverse capacità di carico: bikepacking è un inno all’essenzialita’
Le borse da cicloturismo sono più capienti di quelle di bikepacking. E’ per questo che la modalità classica si addice di più a coloro che devono intraprendere un viaggio lungo e hanno bisogno di portare con sé accessori, vestiti e altro.
Il bikepacking è diventato nell’ultimo biennio sinonimo di viaggi veloci, brevi. Un fine settimana in sella, tre giorni al massimo. Meglio se d’estate, quando non si devono trasportare molti indumenti.
Fuga dalla città, fuga dalla routine, avventura. E soprattutto, ritorno all’essenziale. Viaggiare in bici richiede, sempre, di fare una scelta di essenzialità. Farlo in bikepacking significa estremizzare questo concetto: poco è bello, poco è meglio, mi basta poco, solo io, la mia bici e la mia voglia di viaggiare, scoprire, esplorare.
LEGGI ANCHE –> CICLOTURISMO DA ZERO: 5 PASSI FONDAMENTALI PER INIZIARE A VIAGGIARE IN BICICLETTA
Due modi diversi di viaggiare
Se non si fosse ancora capito, lo ripetiamo in maniera più esplicità: fare cicloturismo o fare bikepacking sono due facce della stessa medaglia. Sono però due modi veramente diversi di viaggiare.
Lo stile classico, quello da cicloturismo, è apprezzato dai neofiti, dai pensionati, dai viaggiatori più rodati, quelli che lo fanno da una vita. E per fare cicloturismo servono bici da trekking, o anche mountainbike o city bike sulle quali sia possibile montare i portapacchi.
Bikepacking invece si sposa con qualsiasi tipo di bicicletta. Con le mountainbike, aprendo così la possibilità di viaggi più estremi, off road, su sentieri e trail; o anche con le bici da corsa, o gravel, persino i modelli più “racing”.