Omar Di Felice ce l’ha fatta, ha raggiunto in bicicletta, in inverno, il Campo Base dell’Everest. Dopo 19 giorni in sella alla sua mountainbike Wilier in assetto da bikepacking, l’ultracyclist romano è arrivato alla sua meta.
Ecco i numeri dell’impresa sportiva e umana di Omar di Felice: 1.300 km pedalati e quasi 35mila metri di dislivello, fino a quota 5.364 metri sul livello del mare, là dove gli alpinisti si preparano per arrivare sulla vetta più alta del Mondo.
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DI felice sull’Everest, con tanto di dedica alla compagna
Dopo 1.294 chilometri e 34.586 metri di dislivello finalmente sono arrivato quassù con la forza delle mie gambe e delle mie braccia. Ma anche della mente e del cuore.
omar di felice
Ed ora quassù, da solo, tutto il resto sparisce e ci sono solo la gioia, l’emozione e l’orgoglio per questi 19 lunghi giorni inseguendo un sogno
“Io, la mia bicicletta e, di fronte a me, la montagna più alta del mondo. Ho finalmente raggiunto il mio Everest“, ha scritto nel suo ultimo post su Instagram, inginocchiato davanti alla sua bicicletta e alla sua tenda.
Il giorno prima di completare questa avventura, Omar aveva dedicato il viaggio alla compagna Sara. “Oggi, di fronte all’Everest, è stato come fare un lungo salto indietro. In un istante ho rivisto tutto, così chiaro davanti a me. E se ora sono qui, 13 anni dopo quella cena e quella frase buttata lì (a cui forse non credevo neanche io) lo devo anche e soprattutto a te e a come hai saputo assecondare i miei sogni senza mai limitare la mia voglia di salire in alto. Tra 12 ore inizierò l’ultima lunga scalata al Campo Base“, ha scritto Omar in un post.
“Arriverò in cima, mi guarderò indietro e, da lassù, finalmente potrò gioire e vedere il frutto di tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi anni”, la conclusione del messaggio, dedicato alla compagna Sara.
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Le difficoltà del viaggio di Omar
Quello di Di Felice è stato un viaggio “totale”, durante il quale ha dovuto non solo pedalare ma anche caricare la bici sulle spalle e scalare i sentieri del Nepal. Lo ha raccontato lo stesso cicloviaggiatore sui suoi canali social, pubblicando foto e video di questa impresa.
In bici Di Felice è riuscito a scollinare, in inverno, il Thorung La, il passo transitabile più alto al mondo, a quota 5.416 metri sul livello del mare.
Su e giù. Come le temperature che lo hanno accompagnato, rigide in vetta (anche -15 gradi), torride nei pressi delle grandi città che si trovano ai piedi dell’Himalaya (oltre 30 gradi a Kathmandu).
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Foto in evidenza. Credit: Omar Di Felice